Filmselezione - Il cinema visto da Fabio Fumagalli



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	ROTH JOE

I PERFETTI INNAMORATI
(AMERICA'S SWEETHEARTS)

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Data della recensione: 5 dicembre 2001

di Joe Roth, con Julia Roberts, Billy Crystal, Catherine Zeta-Jones, John Cusack, Stanley Tucci. (Stati Uniti, 2001)

Addetto stampa al servizio del potentissimo Studio hollywoodiano, Billy Crystal deve garantire l'uscita dell'ultimo investimento del proprio irascibile padrone, Stanley Tucci. Ma tutto si complica, sennò non esisterebbe I PERFETTI INNAMORATI ( AMERICAN SWEETHEARTS). Le due star, il seducente e sentimentale John Cusack e la bisbetica sexy Catherine Zeta-Jones non si rivolgono la parola da quando si sono separati; il regista scorbutico ed intellettuale, Christopher Walken. si rifiuta di mostrare il film se non alla stampa riunita in un albergo isolato nel deserto del Nevada; la segretaria della star, Julia Roberts, sopporta sempre più a fatica i capricci della primadonna. Scoprndo, oltre tutto, di essere ben altrimenti desiderabile (indovinate da parte di chi) della celebrità alla quale presta i propri servizi. Al povero Crystal non rimane che una soluzione: inventarsi un altro oggetto di consumo da dare in pasto ai media, quello costruito sui pettegolezzi che si ritrova sottomano.

Quante volte, dai Minnelli ai Blake Edwards, all'Altman geniale del funambolico I PROTAGONISTI (THE PLAYER), il cinema americano si è preso più o meno crudelmente in giro per concludere che, tutto sommato, le cose andavano bene come stavano?

Eppure I PERFETTI INNAMORATI le sue carte da giocare le ha tutte. Il regista Joe Roth di queste faccende deve intendersi: visto che è stato addirittura alla testa della Fox e della Disney (!). I dialoghi del film sono a tratti perfetti: e trasmettono l'assurdità esilarante di un sistema che si auto gestisce più allegramente che cinicamente su quello che continuiamo a definire poeticamente l' immaginario collettivo. Il cast sontuoso è assolutamente - glamour intelligente - all'altezza della situazione.

Perché, allora, I PERFETTI INNAMORATI è una delle più gradevoli commedie della stagione; ma non entrerà a far parte delle indimenticabili di cui sopra? Perché, contrariamente a quello pur vincolato di quei tempi, il cinema americano di oggi è incatenato (a somiglianza del potere politico?) al sistema economico che si è creato: ed ogni libertà, ogni imponderabile lasciato all'iniziativa di un individuo è considerato troppo pericoloso. Per essere abbandonato in balia di quel caso, di quella fantasia, di quella sorpresa che costituiscono pur sempre il segreto di ogni riuscita artistica. E non solo artistica.

Il film in Internet (Google)